La Proloterapia è una terapia infiltrativa di sostanze irritanti, come il destrosio, che determinano una flogosi locale nel punto di iniezione. Alla flogosi segue una risposta infiammatoria da parte del nostro corpo che determina un aumento della vascolarizzazione con conseguente afflusso di sangue, ossigeno e fattori riparativi; questo processo determina una vera “autoriparazione” da parte del nostro organismo.
Diagramma delle fasi rigenerative indotte dalla proloterapia
Si utilizza principalmente il destrosio ipertonico, in accordo con le linee guida dell’Università del Wisconsin e della Hacket Hemwall Association (HHA).
Il destrosio (glucosio), a parte l’effetto irritativo locale, non presenta praticamente nessun effetto collaterale. In questi trattamenti non vengono usati farmaci, a parte in alcuni casi un minima dose di anestetico locale (ad es lidocaina 0.2-0.5%).
L’iniezione locale del glucosio ipertonico determina un irritazione locale con conseguente disidratazione delle cellule che perdono il normale contenuto liquido; esse diventano quindi bersaglio dei macrofagi che, tra le tante funzioni, producono fattori ormonali richiamanti i fibroblasti con conseguente formazione di nuovo tessuto collagene.
Dopo il trattamento, la risposta infiammatoria solitamente inizia dalle prime ore dopo l’infiltrazione e raggiunge il picco massimo in 2-3 giorni dopo l’infiltrazione. A circa 10 giorni abbiamo il culmine della fase proliferativa che generalmente dura fino alla 3 settimana lasciando quindi il posto al processo di riparazione e rimodellamento delle strutture trattate. Il processo riparativo continua progressivamente nei mesi successivi e si stabilizza a circa 6-8 mesi dopo il trattamento. Solitamente la risoluzione dei sintomi si ha in un intervallo di tempo compreso tra 3-6 settimane.
Visto il meccanismo di azione della Proloterapia si possono fare le seguente osservazioni:
- la sintomatologia clinica regredisce lentamente ma in modo definitivo durante il trattamento. E’ normale che dopo la prima o seconda seduta il disturbo sia ancora presente, seppur in modo attenuato.
- nei giorni successivi all’infiltrazione si può evidenziare un aumento transitorio della sintomatologia dolorosa che tende a regredire dopo 24-48 ore. Durante questa fase si possono assumere farmaci analgesici a base di paracetamolo. Gli antinfiammatori come i FANS (Oki, Brufen, Aulin, voltaren etc), cosi come i cortisonici non vanno assunti perchè contrastano il meccanismo di azione del trattamento.
I trattamenti proloterapici vengono effettuati sotto guida ecografica, che ne aumenta considerevolmente la precisione di trattamento e che ci permettere di evitare le strutture sensibili come i vasi o i nervi.