Sono stati descritti diversi approcci nel trattamento del dito a scatto tra cui le infiltrazioni con cortisonici, la fisioterapia e i tutori. Tuttavia, secondo una revisione sistematica le iniezioni di corticosteroidi sono efficaci solo nel 57% dei pazienti e può comportare fino al 29% di recidive.
Inoltre, molti pazienti trattati con mezzi conservativi, come l’immobilizzazione o le iniezioni, dovranno comunque essere sottoposte ad un intervento chirurgico.
La chirurgia tradizionale era considerata il “gold standard” del trattamento del dito a scatto ma OGGI non è più così!
La tecnologia ci è venuta incontro e gli ecografi di nuova generazione ci permettono di visualizzare con ESTREMA PRECISIONE le strutture anatomiche coinvolte nel dito a scatto. Non solo, l’ecografia è uno degli strumenti diagnostici più affidabili nella diagnostica differenziale sulle cause del dito a scatto (primitive, secondarie etc), e le nuove sonde ad altissima frequenza (24Mhz) permettono una visualizzazione perfetta di queste strutture.
Un ecografista esperto in interventistica sarà in grado di risolvervi il dito a scatto con una procedura RAPIDA, EFFICACE, SICURA E SENZA CICATRICI! il rilascio della puleggia si esegue per via percutanea con un forellino di appena 0,5 mm!
Ovviamente come ogni tecnica presenta dei rischi e delle complicazioni seppur, se eseguita da personale esperto, sono molto limitate.
Gli studi dimostrano inoltre che questa tecnica è gravata da meno dolore e una più rapida ripresa dell’uso della mano rispetto alla chirurgia tradizionale. Spesso non vengono prescritti neanche antidolorifici per il periodo post-trattamento.
Riferimenti:
World J Orthop. 2017 Feb 18; 8(2): 163–169.
J Hand Surg Eur Vol. 2018 Nov;43(9):942-947
Radiology. 2016 Aug;280(2):493-9.