L’ idrodissezione percutanea ecoguidata è una tecnica mini-invasiva ambulatoriale utilizzata per il trattamento delle sindrome canalicolari e delle tendinosi e paratendinosi croniche.
Scopo di questa procedura è quello di liberare il nervo o il tendine da aderenze o dalla neovascolarizzazione periferica, generata dai processi infiammatori o traumatici cronici. La tecnica consiste in una iniezione localizzata di una soluzione liquida, costituita generalmente da soluzione fisiologica, tutto intorno alla struttura che deve essere libera.
La soluzione fisiologica, iniettata a pressione, funziona come una vero e proprio bisturi, dissecando i tessuti senza ledere le strutture importanti. Questa tecnica può essere usata sia per evitare l’intervento chirurgico di decompressione o scarificazione, sia in post operatorio nel caso si siano verificate delle aderenze cicatriziali.
Il principale vantaggio è il rapido recupero, la pressoché assenza di dolore post-procedurale e nessuna cicatrice. Il rischio maggiore, specie se svolto da personale inesperto nella visualizzazione ecografica delle strutture nervose, è l’iniezione intranervosa, che potrebbe causare un danno al nervo stesso. Seppur tale danno sia nella maggior parte dei casi reversibile, è sempre opportuno evitarlo.
La procedura è generalmente poco dolorosa e potrebbe essere svolta anche senza previa anestesia locale, seppur una minima dose di anestetico è raccomandabile per facilitarne lo svolgimento e tenere il paziente a suo agio. A seconda dei casi, al termine della procedura e se necessario, possono essere iniettati farmaci antinfiammatori steroidei o altri prodotti per facilitare la guarigione.
Infine, il paziente viene istruito sulle norme di igiene e sugli esercizi che dovrà svolgere al domicilio.