È possibile predire la progressione di malattia e la risposta ai farmaci nell’artrite reumatoide in fase precoce?
ORA SI PUÒ!
Grazie al prelievo bioptico sinoviale nelle forme precoci di artrite reumatoide in fase pre-trattamento, sono stati identificati tre patotipi sinoviali distinti:
- 1) linfo-mieloide (prevalenza cellule B oltre alle cellule della linea mieloide)
- 2) mieloide diffuso (prevalenza mieloide con scarsa espressione di cellule B)
- 3) pauci-immune (prevalenza di cellule stromali e scarso infiltrato immune)

Questi patotipi distinguono non solo la diversa progressione di malattia e l’evoluzione del danno articolare radiografico, ma anche la risposta ai trattamenti con i DMARD convenzionali.
È stato infatti dimostrato che l’elevata espressione genica mieloide e linfoide è fortemente correlata con attività di malattia, l’elevazione degli indici di flogosi e la risposta ai csDMARD a 6 mesi.
L’espressione genica linfoide si correla alla positività degli anticorpi e all’iperespressione genica del target osteoclastico, predicendo la progressione del danno radiografico ad 1 anno.
Infine, il tipo pauci-immune si è rivelato la forma meno aggressiva di malattia a scarsa progressione.
Perché questo studio è così importante?
Non solo perché potremmo essere in grado, con una semplice biopsia, di definire la variante di artrite, ma ci dà l’opportunità di una terapia mirata e precisa, in una fase di malattia precoce, possibilmente ancora prima dei danni irreversibili causati dall’artrite.
Personalmente reputo questo studio una pietra miliare nella ricerca sull’artrite reumatoide perché apre le porte a soluzioni che fino ad oggi erano impensabili.