
Il ganglio è una formazione cistica della capsula articolare o delle guaine tendinee localizzate più frequentemente nella regione dorsale del polso. Il ganglio è rivestito da sinovia e contiene fluido di consistenza gelatinosa. La causa è sconosciuta ma il trauma e l’estensione prolungata del polso sembrano essere i principali responsabili. Il dolore non è sempre presente ma, specie se il ganglio è di grandi dimensioni, può causare dolore specie durante la flesso-estensione del polso. Il trattamento, quando indicato, consiste nell’aspirare il materiale gelatinoso. Un tutore da riposo è generalmente consigliato per prevenire la recidiva.
La tendinite di De Quervain è un processo infiammatorio o strozzatura della guaina del tendine estensore breve e abduttore lungo del pollice. I movimenti prolungati e ripetitivi di pinza a polso flesso o esteso. Si associa con l’osteoartrosi della trapezio-metacarpale. Il dolore è localizzato alla base del pollice e si estende alla regione dello stiloide radiale, il test di Finkelstein risulta spesso positivo e può essere presente una tumefazione visibile. Il trattamento consiste nello splinting associato all’uso di antinfiammatori, laser e ultrasuoni. La terapia infiltrativa è spesso risolutiva se correttamente eseguita sotto guida ecografica.
La sindrome da intersezione è spesso confusa con la tenosinovite di De Quervain vista la stretta vicinanza anatomica e la sintomatologia simile. Il quadro è sostenuto nel punto di intersezione e incrocio tra l’estensore radiale lungo e breve del carpo e l’abduttore lungo e l’estensore breve del pollice. E’ una condizione che si verifica più frequentemente in alcuni sport quali gli sport di racchetta, il sollevamento pesi e il canottaggio. Il dolore è esacerbato dai movimenti di torsione radiale del polso, a volte è apprezzabile un crepitio da frizione. Il trattamento consiste nello splinting a riposo del polso e del primo raggio associato a terapia antinfiammatoria o infiltrativa.
Molto frequenti sono le tenosinoviti del polso e possono riguardare indistintamente i tendini flessori o estensori. Le attività lavorative e ricreative ripetitive e i traumi sono i principali responsabili di queste affezioni che spesso vengono confuse con artriti o spondiloartriti. I sintomi variano dipendendo da quali tendini sono coinvolti. Il trattamento prevede il riposo temporaneo, associato alla terapia farmacologica e la terapia riabilitativa. Utile l’uso di splint statici di polso. Importante è la correzione, ove possibile, dei fattori scatenanti.
Una condizione non comune e spesso di difficile diagnosi data la similarità con la sindrome del tunnel carpale è la sindrome del pronatore rotondo. In questo caso la compressione del nervo mediano è a livello del pronatore rotondo. Il segno caratteristico è la dolorabilità della regione prossimale del pronatore rotondo che si acutizza alla pronazione forzata contro resistenza. La compressione sul ventre muscolare provoca parestesia e dolore dopo 30 secondi o meno. Le cause più probabili sono i traumi o le attività che includono movimenti ripetitivi di pronazione e presa sostenuta. L’intervento riabilitativo deve essere volto alla decontrattura del pronatore rotondo e alle manovre neurodinamiche. Nei casi non responsivi è d’elezione la correzione chirurgica.
Le sindromi del nervo interosseo anteriore e posteriore sono due condizioni rare. Raramente il paziente percepisce dolore dato che sono nervi prevalentemente motori. Nella sindrome anteriore il paziente non riesce a formare una O con il pollice e l’indice per la compromissione del movimento mentre nella sindrome posteriore è compromessa l’estensione delle dita alle metacarpo-falangee. Questa sindrome è frequente in corso di artrite reumatoide ed è dovuta alla compressione nervosa dalla proliferazione sinoviale e spesso viene confusa con la rottura degli estensori.
Il tipo più comune di neuropatia o paralisi del nervo radiale è la sindrome del canale spiraliforme dove il nervo viene compresso contro l’omero a causa di un traumatismo o di una pressione prolungata (es. da stampelle). La manifestazione clinica caratteristica è la caduta del polso con metacarpo-falangee flesse e pollice addotto associata a dolore, parestesia o anestesia del lato dorsale dell’avambraccio e delle prime tre dita. Il danno neurologico si risolve generalmente nel giro di alcune settimane in cui il confezionamento di uno splint di polso e mano previene lo stiramento delle strutture muscolo tendinee. Successivamente andrà sviluppato un protocollo riabilitativo di recupero del tono e del trofismo muscolare.
La cheiralgia parestetica (neuropatia radiale superficiale) è più comune di quanto si pensi e provoca dolore bruciante, intorpidimento e formicolio in sede dorsoradiale del polso, del I e II dito. Iperpronazione e la flessione ulnare del polso accentuano il dolore. Bracciali e cinturini troppo stretti sono cause ben note di cheiralgia parestetica. I traumi, movimenti ripetitivi, diabete, ganglio, iniezioni endovenose e interventi chirurgici sono altre cause possibili. La neuropatia si può risolvere spontaneamente con il tempo se vengono allontanate le cause. Il trattamento, quando necessario, prevede lo splinting e la terapia farmacologica o la neurolisi chirurgica nei casi non responsivi.
La sindrome del tunnel carpale (STC) è la causa più comune di parestesia e intorpidimento delle mani. Il nervo mediano e i tendini flessori passano attraverso uno stretto tunnel indeformabile costituito dalle ossa del carpo e dal legamento trasverso quindi ogni processo patologico a questo livello è in grado di comprimere il nervo mediano che innerva i muscoli dell’eminenza tenar, i lombricali radiali e la cute del lato palmare e volare del pollice e del II e III e la metà radiale del IV dito. I sintomi variano da soggetto a soggetto e in base alla fase di malattia e sono generalmente il dolore, le parestesie e l’intorpidimento che possono essere esacerbati da alcune attività quali guidare o maneggiare oggetti sottili o pesanti. I test di Tinel e Phalen sono spesso positivi, nei casi cronici si assiste all’atrofia progressiva dei muscoli dell’eminenza tenar. Spesso si manifesta bilateralmente.
Molte patologie possono causare la STC, dall’edema postraumatico a quello in corso di gravidanza, malattie infiammatorie queli le artriti e la gotta, malattie del connettivo, osteoartrosi, la deposizione di sostanza amiloide nelle amiloidosi secondarie e mieloma multiplo, il mixedema e acromegalia, cosi come molte infezioni quali la tubercolosi, istoplasmosi e la rosolia. Spesso però non è possibile risalire a nessuna malattia e non è riconoscibile una tenosinovite che giustifichi il quadro. Tra le forme idiopatiche lo stress occupazionale sembra essere la causa più frequente.
Il trattamento consiste in un approccio multidisciplinare tra terapia medica (antinfiammatori e terapia infiltrativa locale), terapia fisica con manipolazioni e confezionamento di splint da riposo e la decompressione chirurgica.
Il nervo ulnare può essere compresso a monte del canale di Guyon, nel canale stesso o a valle. Il nervo ulnare, all’ingresso del canale di Guyon, si biforca nei due rami superficiale e profondo quindi il corredo sintomatologico può variare in solo sensitivo, solo motorio o entrambi a seconda di dove viene compresso.
Il quadro completo di sindrome da intrappolamento del nervo ulnare si manifesta con dolore, parestesie e intorpidimento della regione ipotenare con presa debole e impaccio nella pinza con il pollice fino all’atrofia dei muscoli ipotenari, degli intrinseci e dei lombricali ulnari. La pressione sull’uncino dell’uncinato provoca dolore sul territorio di innervazione dell’ulnare. Le cause sono simili a quelle della STC così come il trattamento.
Le tenosinoviti dei flessori delle dita sono molto frequenti e si associano sia all’osteoartrosi che alle artropatie infiammatorie che secondari ad attività lavorative o ricreative che richiedono una aumentata forza di presa o un micro traumatismo ripetuto sulla superficie palmare delle dita. La tenosinovite impedisce il normale scorrimento del tendine attraverso le guaine e le pulegge. Clinicamente si manifesta con dolore generalmente localizzato alla base delle dita e progressiva rigidità nel movimento. In alcuni casi si crea un nodulo fibroso o un rigonfiamento sul suo decorso che impedisce il normale scivolamento del tendine attraverso le pulegge di scorrimento (dito a scatto). Quando questo ostacolo viene vinto il paziente accusa il tipico scatto del dito. Il dito può restare bloccato in posizione flessa, obbligando il paziente ad aiutarsi con l’altra mano per raddrizzare il dito. Il trattamento può essere sia infiltrativo che chirurgico a cui andrebbe, a mio avviso, sempre associata una riabilitazione mirata e in alcuni casi resistenti anche il confezionamento di uno splint da riposo. Altre cure fisiche potrebbero essere testate per valutarne l’efficacia.
La malattia di Dupuytren si caratterizza per una progressiva contrattura dell’aponeurosi palmare che compare inizialmente con la formazioni di piccole nodularità generalmente non dolorose che progrediscono successivamente nella contrattura. Il IV raggio è quello più colpito, seguito in ordine di frequenza dal V, III e II raggio. Il tendine e la guaina tendinea non sono colpite, mentre la cute lo è spesso portando al fissaggio con la fascia. La causa è sconosciuta ma sembra esserci una predisposizione ereditaria. Il trattamento varia in base alla gravità e allo stadio di malattia. Nelle fasi precoci è indicato il trattamento infiltrativo locale associato alla terapia fisica e riabilitativa mentre nelle fasi più avanzate l’opzione chirurgica è necessaria.
ultima modifica: 04/10/2015